Morale della favola? meglio un "intreccio"
La maglia, intreccio per eccellenza, può essere usata in molteplici occasioni durante
le stagioni fredde. Ecco come interpretarla per l'autunno-inverno 2015/16
In narrativa, l'autore di un racconto può scegliere la successione in cui esporre i fatti narrati. Se descrive gli avvenimenti seguendo scrupolosamente il loro ordine logico e cronologico si ha la fabula (favola). Si parla invece di intreccio quando chi scrive decide di anticipare degli eventi che in realtà sono avvenuti dopo, introdurre fatti anteriori, sovvertendone l'ordine. Insomma, viene creata una trama con una sequenza di fantasia per destare ulteriore interesse o suspense.
L'intreccio, appunto, che è anche la vera anima di ogni maglia. Un capo che, proprio in quanto mutuato da un elemento di rottura, può essere interpretato a proprio gusto. Liberando la fantasia nell'indossarlo, senza precisi dress code.
Ed ecco che per l'autunno-inverno 2015/16 la maglieria è usata come seconda pelle, portata a mo' di maxi cardigan, in sostituzione del cappotto nelle miti giornate di inizio autunno. Oppure in versione oversize, quasi come una scultura, sopra ai denim. O semplicemente in maniera classica, indossata con la camicia.
E, visto che il freddo è alle porte, la maglia è un'ottima compagna anche davanti al focolare.
Magari durante la lettura di una favola (pardon, un intreccio) a lieto fine.