Il laboratorio di ombre (e colori) di Stone Island
Con la linea Shadow Project, il marchio italiano che dell'innovazione ha fatto la sua mission, sperimenta capi finalizzati alla performance, ma dall'eleganza urbana
Il marchio, riconosciuto per il celebre badge staccabile sulla manica, con impresso il logo a forma di rosa dei venti, dalla sua nascita nel 1982 grazie all'intuizione dell'art director Massimo Osti, si è conquistato un posto nel Pantheon dello sportswear italiano. Tanto che verrebbe quasi da parafrasarlo MileStone Island, una vera e propria pietra miliare nella realizzazione di outerwear e abbigliamento maschile.
In oltre tre decadi, Stone Island ha sperimentato un'infinità di lavorazioni, nobilitazioni e finissaggi sui tessuti, anche grazie alla realizzazione di 60mila formule di tintura. Sperimentazioni raccolte in un archivio aziendale di oltre 40mila capi.
Esplorata tutta la palette colori il brand è passato a "occuparsi" di ombre. Ecco Stone Island Shadow Project, una collezione mirata, un sistema d'uso integrato finalizzato alla performance, di derivazione tecnica, ma dall'eleganza urbana.
Per l'autunno-inverno 2015/16 Stone Island Shadow Project è fluida, spontanea, ma anche impercettibilmente sofisticata. La tecnologia usata per sperimentare dettagli e lavorazioni particolari è vissuta con distacco. E così nella proposta di abbigliamento, accessori e calzature menswear si alternano colori ricchi e accenti cromatici che creano contrasti. I materiali sono flessibili, ma robusti. Morbidi alla mano, non alle intemperie.
Frutto del lavoro di un laboratorio di ricerca continuo. Con una sola mission: esplorare l'inesplorato, anche in fatto di ombre!